E’ in vigore la nuova legge che disciplina il cinema e l’audiovisivo (L. 220/2016).
L’aumento delle risorse per il settore, con la creazione di un fondo autonomo con meccanismo di autofinanziamento, e l’inserimento di strumenti automatici di finanziamento sono le principali novità di una legge che, dopo decenni, nelle intenzioni del legislatore mira ad interviene in modo sistemico sulla disciplina del settore del cinema e della produzione audiovisiva, riconoscendo il ruolo strategico dell’industria cinematografica come veicolo di formazione culturale e di promozione dell’Italia all’estero.
Fondo cinema e audiovisivo.
Viene creato il “Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e l’audiovisivo”, al fine di sostenere gli interventi per il cinema e l’audiovisivo attraverso incentivi fiscali e contributi automatici che unificano le attuali risorse del Fus Cinema e del Tax Credit.
Aumento delle risorse del 60%, affiancato da un meccanismo di autofinanziamento.
Il fondo è alimentato direttamente dagli introiti erariali già derivanti dalle attività di programmazione e trasmissione televisiva, distribuzione cinematografica, proiezione cinematografica, erogazione di servizi di accesso ad internet da parte delle imprese telefoniche e di telecomunicazione. Una percentuale fissa (11%) del gettito Ires e Iva di questi settori costituirà la base di calcolo delle risorse statali destinate al finanziamento del cinema e dell’audiovisivo. Un meccanismo di “autofinanziamento” della filiera produttiva, che viene incentivata a investire e innovare, e che fa scomparire l’attuale incertezza annuale sui fondi destinati al cinema: il nuovo fondo non potrà mai scendere sotto i 400 milioni di euro annui.
Automatismo dei finanziamenti e reinvestimento nel settore.
Vengono abolite le commissioni ministeriali per l’attribuzione dei finanziamenti in base al cosiddetto ‘interesse culturale’, con l’introduzione di un sistema di incentivi automatici per le opere di nazionalità italiana. Accanto alle agevolazioni fiscali, nascono i contributi automatici la cui quantificazione avviene secondo parametri oggettivi che tengono conto dei risultati economici, artistici e di diffusione: dai premi ricevuti al successo in sala. I produttori e i distributori cinematografici e audiovisivi riceveranno i contributi per realizzare nuove produzioni.
Contributi selettivi in favore delle nuove realtà e delle rassegne di qualità.
Fino al 18% del nuovo Fondo Cinema è dedicato ogni anno al sostegno di:
– Opere prime e seconde
– Giovani autori
– Start-up
– Piccole sale
– Contributi a favore dei festival e delle rassegne di qualità;
– Contributi per le attività di Biennale di Venezia, Istituto Luce Cinecittà e Centro sperimentale di cinematografia
Potenziati i 6 tax credit cinema.
Viene potenziato il credito di imposta, con un rafforzamento dei 6 tax credit per incentivare la produzione e la distribuzione cinematografica ed audiovisiva e per favorire l’attrazione di investimenti esteri nel settore cinematografico e audiovisivo.
Una novità fondamentale soprattutto per le piccole imprese, per le start-up e per le opere prime e seconde: i crediti d’imposta sono cedibili alla banche e agli intermediari finanziari, anche sulla base di apposite convenzioni stipulate fra il Ministero dei beni e delle attività culturali e l’Istituto per il credito sportivo.
Possono beneficiare dei 6 tax credit, con incentivi fino al 30% per chi investe nel cinema e nell’audiovisivo:
– le imprese di produzione, distribuzione, post-produzione;
– i distributori che programmano il cinema italiano, incentivando la concorrenza e aumentando le quote di mercato;
– le imprese italiane che lavorano per produzioni straniere;
– le imprese esterne al settore che investono nel cinema italiano;
– gli esercenti che gestiscono le sale.
Il Tax credit aumenta fino al 40% per i produttori indipendenti che si distribuiscono il film in proprio e per le imprese esterne che investono in film che accedono ai contributi selettivi.
L’audiovisivo entra nel fondo di garanzia per le piccole e medie imprese.
Per superare le difficoltà di accesso al credito da parte degli operatori del settore audiovisivo, con decreto del Mise e del Mibact viene istituita una sezione speciale del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, dotata di contabilità separata, destinata a garantire operazioni di finanziamento di prodotti audiovisivi. La sezione ha una dotazione iniziale di 5 milioni di euro a valere sul Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo.
Incentivi e semplificazioni per chi investe in nuove sale.
Il rafforzamento del sostegno al cinema e all’audiovisivo è affiancato da un intervento di incentivi per chi ristruttura e investe in nuovi cinema. Viene previsto un Piano straordinario fino a 120 milioni di euro in cinque anni per riattivare le sale chiuse ed aprirne di nuove.
Più semplice la dichiarazione di interesse culturale per le sale cinematografiche storiche.
Viene agevolato il riconoscimento della dichiarazione di interesse culturale per le sale cinematografiche. Sarà così possibile favorire la conservazione e la valorizzazione delle sale storiche attraverso il vincolo di destinazione d’uso.
Piano straordinario per la digitalizzazione.
E’ previsto un Piano nazionale per la digitalizzazione del patrimonio cinematografico e audiovisivo.
Cinema e audiovisivo nelle scuole.
Il 3% del fondo è riservato ad azioni di potenziamento delle competenze cinematografiche ed audiovisive degli studenti, sulla base di linee di intervento concordate dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con il Ministero dell’istruzione e della ricerca scientifica.
Consiglio superiore per il cinema e l’audiovisivo.
In sostituzione della Sezione Cinema della Consulta dello Spettacolo, viene istituito il Consiglio superiore per il cinema e l’audiovisivo che svolge attività di elaborazione delle politiche di settore, con particolare riferimento alla definizione degli indirizzi e dei criteri generali di investimento a sostegno delle attività cinematografiche e audiovisive. Il Consiglio è composto da 11 membri di alta competenza ed esperienza nel settore e dai rappresentanti delle principali associazioni.
Procedure più efficaci per la programmazione del cinema in televisione.
Il Governo è delegato ad adottare uno o più decreti legislativi per introdurre procedure più trasparenti ed efficaci in materia di obblighi di investimento e programmazione di opere audiovisive europee e nazionali da parte dei fornitori dei servizi media audiovisivi.
Eliminazione della “censura di Stato”.
Niente più commissioni ministeriali a valutare i film, con una delega al governo per definire un nuovo sistema di classificazione che responsabilizza i produttori e i distributori cinematografici: saranno gli stessi operatori a definire e classificare i propri film, mentre lo Stato interviene e sanziona solo in caso di abusi.